Una montagna, una
baita, la neve, gli odori del bosco. Andrea, avvocato, disgustato dai
suoi simili, abbandona tutto, come gli eroi di Jack London, e si pone a
livello dell'animale più nobile che quella montagna gli possa offrire,
il cinghiale, e dei suoi nemici, i lupi. E in lunghe giornate senza
corrente elettrica né cellulare davanti al caminetto discute con un suo
personalissimo Dio. Ma la vita che scorre lo trarrà nuovamente nella sua
spirale, con un finale inaspettato che riscatta un'esistenza forse
troppo arida. Un racconto possibile di mondi e sentimenti su cui aleggia
lo spirito del dio del cacciatore, spirito guida anche per chi non sia
cacciatore.