IL VIAGGIO NEL TEMPO
Le foto più belle dalla pagina Facebook
MILANO SPARITA E DA RICORDARE

 

 

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MILANO SPARITA E DA RICORDARE
 

Autori vari

Più di 400 foto in 232 pagine - € 16,5

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IL VIAGGIO NEL TEMPO
Le foto più belle dalla pagina Facebook
MILANO SPARITA E DA RICORDARE

L’idea di creare su Facebook una pagina dedicata a Milano è nata da una forte passione. Quando si prova questo sentimento nei confronti di una persona, si tende ad approfondirne la conoscenza, con desiderio di carpire ogni aspetto, anche il più segreto; lo stesso vale quando si ama una città, specie se è così ricca di storia e di beni culturali come Milano.
Così come alcune persone condividono su Facebook i propri viaggi, gli attimi di gioia con gli amici o con la famiglia, noi abbiamo voluto che gli altri fossero partecipi di qualcosa in grado di racchiudere sia i viaggi che gli attimi di gioia, ossia la memoria di ognuno di noi.
Nel guardare le foto di luoghi più o meno famosi o familiari, tante esperienze riaffiorano e sembra di riviverle. Ci si tuffa così nel passato, con un velo di nostalgia, anche se un tempo la vita era più dura, le comodità erano poche e i sacrifici innumerevoli. Perché il passato ci sembra più bello del presente? Forse perché si era più giovani e spensierati? O forse perché era davvero più intenso e ricco di emozioni sincere? Impossibile dare una risposta certa, una cosa però è indiscutibile: il potere delle fotografie non ha confini. Sanno far ridere e sanno far piangere; possono indurre alla riflessione e persino alla disperazione.
Il potere delle fotografie, unito a quello di Facebook, ha creato una comunità di oltre centoventimila persone, in gran parte milanesi, ma anche sparse sui cinque continenti, che con la loro partecipazione hanno dato vita a un archivio incredibile, ricco di informazioni e di curiosità: un patrimonio storico, culturale e affettivo dal valore inestimabile.
Per “Milano sparita” non si intende necessariamente “ciò che era e che adesso non esiste più”, ma è più che altro un viaggio nel tempo, che non sempre è stato migliore di quello odierno.
Milano com’era una volta (recita la nota introduttiva alla pagina): per rimpiangerla, per apprezzarne i cambiamenti, per conoscerla meglio. Riscopriamo insieme le meraviglie passate e attuali di una città che in molti pensano sia solo nebbia e smog.

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Tra corso Magenta e via Ansperto ci sono dei resti dell’antica Mediolanum. Un breve tratto di mura e una delle torri che erano dislocate lungo il perimetro della città ai tempi dell’imperatore Massimiano, l’epoca in cui Milano fu capitale dell’impero romano d’Occidente.

 

 

La colonna del diavolo
Si trova in piazza Sant’Ambrogio, sul lato sinistro rispetto all’ingresso della basilica. Si tratta di una colonna di epoca romana che presenta due fori, che una leggenda vuole che siano stati causati dalle corna del diavolo, che, invece di trafiggere il vescovo Ambrogio, finì incastrato nella colonna per circa un giorno. Sempre secondo la leggenda, pare che, talvolta, dai fori sia possibile percepire l’odore dello zolfo e il lamento dei dannati dell’Inferno.

Il 27 gennaio 1901, a 87 anni, morì Giuseppe Verdi. Era venuto nella città lombarda per trascorrervi l'inverno, come faceva da tempo. Colto da malore, spirò dopo sei giorni di agonia.
Il Maestro lasciò istruzioni per i suoi funerali: si sarebbero dovuti svolgere all'alba o al tramonto, senza sfarzo né musica. Tuttavia non meno di centomila persone seguirono in silenzio il feretro (a quei tempi gli abitanti di Milano erano poco più di cinquecentomila). Per dare l’ultimo saluto al grande compositore, i milanesi si ammassarono sugli alberi, sui cornicioni degli edifici e persino sui tetti.
Nei giorni che precedettero la morte di Verdi, via Manzoni e le strade circostanti vennero cosparse di paglia affinché lo scalpitio dei cavalli e il rumore delle carrozze non ne disturbassero il riposo.

San Cristoforo sul Naviglio

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